Potrà disporre dei Suoi ovuli vitrificati durante la Sua vita fertile, sempre che ricorra a un trattamento di riproduzione assistita prima della vigilia dei Suoi 51 anni
Immaginiamo che ha appena congelato i Suoi ovuli. O che si è decisa a farlo. O che sta pensando seriamente di fare questo passo. In qualsiasi di queste fasi è normale che sorgano domande e che senta la necessità di trovare una risposta urgente. Uno dei dubbi più frequenti è sapere fino a quando si possono conservare gli ovuli congelati.
Tecnicamente non esiste nessun limite. Tuttavia, d’accordo alla legislazione e al codice deontologico in materia di riproduzione assistita, l’ambito temporale è definito. Iniziamo da quello che dice la Legge Spagnola 14/2006 sulle Tecniche di Riproduzione Umana Assistita:
“La crioconservazione degli ovociti […] si potrà prolungare fino al momento in cui i responsabili medici ritengano […] che la ricevente non soddisfi più i requisiti clinicamente adeguati per la pratica della tecnica di riproduzione assistita”.
Ovvero: fino a che l’équipe di specialisti medici ritenga che la Sua salute fisica e mentale Le permette di iniziare con garanzie un trattamento di riproduzione assistita. In Eugin, il comitato etico stabilisce il limite di età della donna a 50 anni. Non dimentichi che a un’età maggiore, maggiori saranno le probabilità che la gravidanza sia a rischio e questo interessa Lei e il bebè. In pratica, potrà disporre dei Suoi ovuli congelati durante tutta la Sua vita fertile.
Non dimentichi che a un’età maggiore, maggiori saranno le probabilità che la gravidanza sia a rischio e questo interessa Lei e il bebè
In Timefreeze il costo del trattamento di preservazione della fertilità include la criopreservazione degli ovuli per quattro anni.
Fino ad ora abbiamo parlato di ovuli congelati, ma a voler essere precisi, dovremmo riferirci a ovuli o ovociti vitrificati. E perché questa sfumatura? Perché proprio la tecnica della vitrificazione permette che le cellule sessuali femminili si conservino inalterate sine die, mantenendo esattamente la stessa qualità di quando furono estratte. Ciò è dovuto al fatto che la vitrificazione —un’evoluzione del cosiddetto congelamento lento che iniziò ad applicarsi nel 2005— è un congelamento ultrarapido. Poiché si raggiunge in meno di un secondo una temperatura di -196 °C, l’acqua che contiene l’ovocito non ha tempo di congelarsi impedendo così le formazioni di piccolissimi cristalli di ghiaccio che potrebbero danneggiarlo.
Grazie alla vitrificazione, i tassi di sopravvivenza degli ovuli congelati si situano sopra il 90%. E le possibilità di gestazione si situano allo stesso livello che nel caso degli ovuli freschi.
Grazie alla vitrificazione, i tassi di sopravvivenza degli ovuli congelati si situano sopra il 90%