Da quanto Alexandra -trentenne, single e responsabile di comunicazione- ha congelato i suoi ovuli, la sua vita è cambiata, e non poco: “Percepisco meno pressione di dover trovare un partner e restare incinta”. Dopo la fine di una lunga relazione voleva evitare di ossessionarsi con il passare del tempo. La vitrificazione, ci spiega in questa conversazione, l’ha aiutata a attenuare l’impertinente tic-tac dell’orologio biologico.
Come ti chiami? Potresti presentarti brevemente?
Mi chiamo Alexandra, ho 31 anni e sono responsabile della comunicazione di un gruppo farmaceutico. Sono single e non ho (per il momento) figli.
Perché ti sei rivolta a una clinica di riproduzione assistita?
Sono appena uscita da una relazione sentimentale che è durata 9 anni. Pensavo fosse l’uomo della mia vita e il futuro padre dei miei figli. Purtroppo la rottura è stato un colpo durissimo. Mi sono sentita destabilizzata e pensavo che avrei avuto bisogno di vari anni per superarlo e fidarmi di nuovo di qualcuno, per ricostruire qualcosa. Ma il tempo passa, o meglio, mette pressione, l’orologio biologico è una realtà… E così ho deciso di congelare gli ovuli.
Puoi spiegarci questa scelta?
Così come ritardiamo l’invecchiamento cellulare o l’invecchiamento delle arterie, io ho scelto di congelare l’invecchiamento delle mie cellule riproduttive. In questo modo percepisco meno pressione di dover trovare un partner e restare incinta. Posso innamorarmi di qualcuno tra 6 mesi o 6 anni, non importa. Quando lo troverò, non saremo costretti a parlare di avere un figlio e a formare subito una famiglia. Le mie cellule non invecchiano nel congelatore e avranno la stessa fecondità oggi così come tra 10 o perfino 15 anni.
Non preferisci rimanere incinta in modo naturale?
Certo che preferirei rimanere incinta adesso o presto con un uomo che sia follemente innamorato di me e che voglia avere un figlio più di qualsiasi altra cosa, ma le cose non sono così facili. Conosco i rischi delle gravidanze in tarda età per la madre e il figlio. E non è un capriccio! Sento perfino di non avere altra scelta! Ho tante amiche un po’ più grandi di me che non riescono a rimanere incinte! E che hanno dovuto ricorrere a una donazione di ovuli! Non ci sono dubbi sul fatto che sia una grande tecnica e che centinaia di coppie diventino genitori in questo modo tutti gli anni, ma se possiamo avere un figlio con le proprie cellule, ancora meglio no? Avrò fatto tutto il possibile per avere un figlio che avrà il mio ovulo come genesi.
Quindi, cosa significa per te la vitrificazione?
È rivoluzionaria e un grande progresso! Le donne vivono in una società moderna, realizzano studi sempre più lunghi, sono più esigenti riguardo alla loro vita sentimentale e si prendono il tempo necessario per scegliere l’uomo con cui condividere la loro vita. Tuttavia, l’orologio biologico va avanti come l’ha sempre fatto, ovvero, veloce, troppo veloce! Ritardiamo l’invecchiamento dell’essere umano in molti modi, questo è solo un altro modo di farlo.
Non ti sentirai delusa se alla fine non potrai utilizzare i tuoi ovuli congelati o se non riuscirai ad avere un figlio?
Al contrario! Avrò fatto tutto il possibile per essere madre. Se non trovo un partner o se questi ovuli non ci permettono di avere un figlio, mi affiderò al destino e cercherò di fare qualcos’altro con la mia vita e il mio tempo. La vita è piena di sorprese ed è magnifica! Dobbiamo prenderla così come viene e apprezzare quello che ci dà invece di focalizzarci su quello che non ci ha dato.
Frédérique Vincent
Dopo aver terminato gli studi, Frédérique Vincent fa la valigia e va in Inghilterra. Lì conosce il suo futuro marito. Si sposano nel 2008. I mesi e gli anni passano molto veloci senza che arrivi una gravidanza. All’inizio non importa: sono molto occupati con il loro tempo libero, lo sport e i viaggi. Poi però, il desiderio di avere un figlio diventa un’ossessione. Quando inizia il trattamento di fertilità, decide di iniziare a scrivere il suo diario di donna ipofertile. E subito le persone a lei vicine la incitano a continuare a dare la sua testimonianza. Oggi è madre di tre bambini e autrice di La promesse du mois, libro testimonianza dell’infertilità.