Parliamo con Laura e Michelle, due amiche che hanno deciso di congelare insieme i loro ovuli in Timefreeze. Ci spiegano che cosa le ha spinte a scegliere la vitrificazione e condividono con noi le loro emozioni appena iniziato il trattamento
Laura e Michelle si sono conosciute a Grenoble durante la loro epoca universitaria. Da allora sono già passati dodici anni. E da allora, nonostante la distanza che le separa —Laura vive a Tarragona e Michelle, a Lione— queste due chimiche trentenni continuano ad essere molto più che amiche. Sono, come non smette di ripetere Michelle, âmes soeurs. Sono anime gemelle fino al punto di aver deciso di congelare i loro ovuli insieme. E per farlo hanno scelto il programma di preservazione della fertilità di Timefreeze. Abbiamo parlato (e ci siamo fatte qualche risata) con loro dopo la loro prima visita alla Clinica Eugin di Barcellona.
“Ho chiuso di recente una lunga relazione che non è finita nel migliore dei modi. Al momento non ho voglia di pensare a niente di serio, e non so fino a quando sarà così. Ma sinceramente non mi importa. Dopo il dolore di rigore, adesso mi sto godendo, e molto, l’essere tornata single. Esco il venerdì e sabato sera… come a vent’anni. E vado di più a teatro, al cinema, a mostre… conosco persone nuove in ogni momento! E, tuttavia, c’è una cosa che non riesco a togliermi dalla testa, soprattutto dopo la rottura. Voglio avere dei figli e adesso non lo vedo possibile, né ci sto pensando. Ma siccome voglio evitare che questo desiderio finisca per diventare una pressione extra che mi obblighi a considerare gli uomini che conosco come potenziali papà, ho pensato di darmi del tempo congelando i miei ovuli”. A parlare è Laura, che dopo aver vissuto gli ultimi sette anni a Barcellona, si è trasferita nel centro storico di Tarragona, dove dice di sentirsi rinnovata da un ritmo di vita più adatto a lei.
Michelle appoggia la mano destra sulla spalla della sua amica e accondiscende con un sorriso. Per lei, il cammino verso la vitrificazione è stato diverso. Nonostante anche lei in questo momento non abbia un compagno, la riflessione sul congelare i suoi ovuli è iniziata tre anni fa, quando sua sorella maggiore decise di rimanere incinta per la prima volta. “Marie e Benoît, mio cognato, hanno passato dei momenti molto duri. A mia sorella, di 37 anni, le hanno diagnosticato premenopausa. La sua riserva ovarica era minima e loro volevano diventare genitori con i loro geni. Hanno vissuto un’epoca molto difficile, fino al punto che la relazione stava per rompersi. Io non voglio vivere la stessa esperienza. Per questo congelo i miei ovuli, per avere la possibilità di usarli, se ne avrò bisogno, tra quattro o cinque anni”.
Congelo i miei ovuli per avere la possibilità di usarli, se ne avrò bisogno, tra quattro o cinque anni
E perché congelare gli ovuli insieme? “A Pasqua abbiamo passato qualche giorno insieme in Corsica e ci siamo aggiornate. L’ultima sera, durante la cena, Michelle, in modo solenne, mi ha detto: “Laura, ti devo dire una cosa. È importante”. E io, ancora più seria, le ho risposto: “Anche io”. Non mi sarei mai potuta immaginare che mi avrebbe detto che anche lei aveva deciso di vitrificare i suoi ovuli. È stato un momento molto bello. E da lì è nata l’idea di farlo insieme”. Laura scaccia una lacrima e Michelle, la più ridanciana, le dà una spinta, la abbraccia e le dice in un orecchio: “Chérie, lo sai che siamo anime gemelle”.
Nella prima visita hanno realizzato gli esami medici e la dottoressa ha spiegato loro come somministrarsi la medicazione per la stimolazione ovarica. “Sembra tutto molto semplice. Inoltre, ci hanno dato una chiavetta usb con le istruzioni e perfino un tutorial per seguire il processo passo per passo. Al più tardi, tra due settimane abbiamo programmata l’aspirazione follicolare, e lo stesso giorno i nostri ovuli saranno già stati congelati. Sono emozionata… e un po’ nervosa!”, racconta Laura tra una risata e l’altra.
Tra due settimane abbiamo programmata l’aspirazione follicolare, e lo stesso giorno i nostri ovuli saranno già stati congelati. Sono emozionata… e un po’ nervosa!
“Io sento come se stessi per montare in una montagna russa di emozioni”, interviene Michelle. “Quando ho il ciclo sono ipersensibile, per cui vedremo che cosa succede durante il periodo di stimolazione. Be’, sicuro che non sarà niente di che, ma, per sicurezza vado a fare scorte di Häagen-Dazs e Nutella. Ah, e mi sono messa come sfondo del cellulare una foto di Brad Pitt in Fight Club… il ragazzo è di nuovo sul mercato”.
Tra una battuta e l’altra, salutiamo Laura e Michelle. Andranno a cena nella Barceloneta e prima vogliono fare un giro per il Born. Hanno tutto il fine settimana per godersi la città. E non vogliono sprecare neanche un minuto.