La attuale campionessa del mondo di vela difende il progresso messo a disposizione delle donne dal congelamento degli ovuli
Aveva solo sei anni quando la campionessa del mondo di vela (Arkosünd, 2010) si avvicinò al mondo della navigazione. Eli Llargués ricevette le prime lezioni dal suo cugino più grande – un istruttore della scuola di vela di Lloret de Mar (Girona)- durante le vacanze estive. Oggi, venticinque anni dopo, è diventata una sportiva d’élite che vanta un lungo palmarès.
Eri una bambina quando hai iniziato…
Ero talmente giovane che alla scuola non mi volevano come alunna! Ma si sono presto resi conto del mio coraggio e mi hanno accettata. Avevo anche l’appoggio della mia famiglia: mio padre è stato il mio mentore. Mi è rimasto accanto fin dal primo momento, per incoraggiarmi e appoggiarmi. Questo per me è stato molto importante.
Dalle prime lezioni alle regate professionali. Quando hai fatto il salto?
Ho migliorato poco a poco e, regata dopo regata, usavo imbarcazioni più veloci. Approfittavo delle regate importanti per cambiare barca. Finalmente, nel 2007, mi sono comprata una barca molto competitiva e mi sono messa seriamente di impegno per vincere un mondiale.
Deve essere difficile prepararsi mentalmente per una regata così…segui dei rituali?
Ci sono alcune cose che faccio sempre. Mi occupo personalmente di battezzare le mie barche e, prima dell’inizio delle regate, mi porto l’ipod per ascoltare la musica, sempre la stessa…e a quanto pare funziona!
Per arrivare all’apice, oltre a una buona preparazione mentale, è indispensabile essere in forma. Come sono gli allenamenti per una sportiva d’élite come te?
Nella pratica quotidiana devi associare duri esercizi in acqua e attività in palestra. I miei allenamenti comprendono uscite di tre ore di navigazione e due ore di palestra. E nei giorni di concentrazione, prima di una regata, l’allenamento raddoppia.
Devono essere giornate pesanti…
Sì, bisogna essere molto concentrati ed è stancante. Bisogna prestare molta attenzione, perché è un’imbarcazione molto veloce e sensibile da manovrare. Il catamarano è molto nervoso… ma è proprio per questo che mi attrae.
Tutto questo sforzo… si ripercuote sul tuo carattere?
Strada facendo, lo sport mi ha insegnato molti valori che mi hanno aiutata a migliorare come persona, che per me è la cosa più importante. Inoltre, adesso navigo in coppia e si impara molto a livello personale.
Come ti definiresti?
Mi considero una persona molto attiva, aperta e combattente. Anche se, sulla terra ferma, riconosco di essere un po’ distratta.
Come si inquadra il progetto di Timefreeze nella tua carriera di sportiva professionista?
Quando mi hanno proposto di essere la testimonial Timefreeze mi è sembrata un’idea allettante. Credo che sia molto importante che le donne capiscano il vantaggio di poter guadagnare tempo e preservare la propria fertilità. Inoltre, mi sento proprio a mio agio con il team di Timefreeze per la sua qualità umana.
La tua carriera professionale ha un ritmo vertiginoso, credi che il congelamento di ovuli potrebbe essere utile per altre donne come lo è stato per te?
Sì, e lo consiglio assolutamente. Credo che poter decidere quando diventare madre porti una grande tranquillità e serenità. La vitrificazione ti permette di congelare il tempo e ti offre una certa stabilità mentale per poter decidere il momento ideale per la maternità. Controlli il tuo orologio biologico.
Qual è la tua prossima sfida professionale?
Il mio obbiettivo ultimo è arrivare alle Olimpiadi di Río de Janeiro del 2016 .
Tutto il team di Timefreeze ti augura buona fortuna, Eli!